domenica 5 aprile 2015

Pasquale:

"Nome?"
"Pasquale."
"Cognome?"
"Coniglio."
"Professione?"
"Consegno uova di cioccolato.." "..Ma solo a Pasqua."
"Perché il resto dell'anno di cosa si occupa?"
"Distribuisco volantini per un autolavaggio" "anzi, se vuole un'auto lucida venga da noi. Offriamo uno sconto del 20% sul lucido per volante,"
"C-ci penserò." "Le faremo sapere."
Se sei un coniglio di pasqua è dura trovar un lavoro il resto dell'anno. Certo ho il volantinaggio, ma vi sembra un lavoro? suvvia, ho ben altre ambizioni, io.
Ho studiato alla nobile Accademia Bugs Bunny, insomma sono un tipo con un certo curriculum. Nonostante tutto non trovo un cazzo di niente. Colpa di tutti 'sti cazzo di conigli immigrati da chissà dove. Mi domando dove siano i cacciatori quando uno ne ha bisogno.
Tornando a casa fischiettando pensai che tutto sommato, pur senza un lavoro fisso, la vita non faceva poi così schifo. Avevo due genitori amorevoli, un sacco di carote nella dispensa, e un comodo divano sul quale sbracarmi a vedere la tv. 
Arrivato a casa però trovai un'amara sorpresa: mio padre aprendomi la porta mi aggredì "senti ciccio, cosi non va. questa tana non è un albergo!"
"cosa vuoi dire, pà?"
"devi crescere, trovare un lavoro serio, vivere per conto tuo"
"vedo che sei in vena di scherzi, pà" "adesso fammi entrare, che sta per cominciare il programma sulle conigliette di Playboy" risposi, cercando di entrare.
Mi chiuse la porta in faccia, continuando a bestemmiare...mi sa che non scherzava. Mi dissi che tutto sommato per una sera potevo scroccar un pasto e un letto al mio amico Roger...solo omonimo di quello che si tromba la Jessica.
Dirigendomi a casa sua notai tutti i conigli immigrati tornare dal lavoro col sorriso sul volto, e io con le mani in tasca, e la testa china pensavo che "un giorno di questi inizierò a votare Salvini.."
Arrivato da Roger suonai il campanello, lui aprì la porta tutto sorridente "Ehi Pasquale!"
"Oi Roger"
"C-che ci fai qua a quest'ora?"
"se sono solo le 17!" "comunque...ho bisogno di un posto dove stare"
"senti amico, mi piacerebbe ma..ecco.."
"ecco cosa? parla!"
"vedi io..ecco...ho una ragazza, è qui e sai eheh"
"Ahn capisco...non ti preoccupare brò. ci si vede" dissi girandomi e prendendo la strada, verso non so dove
E insomma ero li, seduto al parco, a guardare giovani coniglietti giocare sulle giostre. Pensai "bello essere cuccioli eh? zero preoccupazioni, genitori amorevoli...aspettate di crescere.."
Stavo sdraiato sulla panchina, fissando il cielo che sempre di più volgeva a sera, quando uno di questi coniglietti fissandomi, e tirando la gonna della mamma, disse "mamma, un barbone!"
"vieni via piccino, non fissarlo." disse lei trascinandolo via, come fosse un cane.