Opera #1
Quando esci a comprare il latte e ti pare una normale mattinata, quasi banale, e invece accade quello che non penseresti mai possibile.
Accade che mentre cammini ammirando il cielo azzurro e ascoltando il dolce cinguettio di ogni uccellino, la vita ti presenta l'imponderabile, quello che nemmeno nei tuoi sogni avresti immaginato: una voragine, profondissima, buia, e da cui escono grida di dolore e tormento.
Tu, intrepido amico del sole, non resistendo a quel richiamo di paura e morte decidi di buttartici dentro, senza guardarti indietro...e senza curarti del latte che manca.
Cadi nel vuoto per quelli che sembrano millenni, minuti infiniti nei quali vedi tutto nero e continui a sentire quelle urla che ti squarciano l'apparato uditivo. Ma alla fine saranno stati si e no trenta secondi di niente, prima di trovarti faccia a faccia con...con te stesso! o meglio con la tua controparte cattiva, quella perfida che tenevi nascosta nell'angolo più buio e remoto della tua anima, e che mai avresti sperato di vedere dal vivo
La in quell'inferno di dolore e oscurità. la tua metà cattiva era intenta a torturare giovani vergini legate caviglie e polsi a delle pesantissime catene, a loro volta ancorata ad un solido muro in pietra. Accade che lei, la tua nemesi, ti si para davanti col suo ghigno satanico "guarda guarda, c'è quel frignone che mi tiene prigioniero da una vita, finalmente si degna di farsi vivo!" e aggiunse "a cosa devo l'onore?"
"n-non lo so, i-io s-stavo s-solo andando a comprare il l-latte"
"ah stava andando a comprare il latte, lui, povero cucciolo" scoppiò a ridergli in faccia.
Il ragazzo era allibito, non aveva mai visto torturare delle persone dal vivo, e non riusciva a staccare gli occhi da quelle vergini semi-nude imprigionate e schiave delle perversioni della sua metà cattiva
"m-ma perché le torturi? che ti hanno fatto" domandò ingenuamente
"a me? niente! assolutamente niente! non hai provato a praticare il dolore sugli altri solo per il pure sadico piacere di farlo?"
"io-io n-no non credo, cioè no mai.." rispose titubante il ragazzo, sempre tenendo lo sguardo fisso sulle vergini
"ah! sei uno stolto, ti sei perso il meglio dalla vita" e aggiunse "se mi avessi fatto uscire allo scoperto ci saremmo divertiti, ma sei stato troppo codardo"
"n-no è c-che io sono una brava persona.."
"buahahah" scoppiò a ridergli in faccia "scusa se rido ma questa è la stronzata più grande che ho sentito da quando l'uomo inventò il diavolo!"
"cioè?" chiese
"questo è solamente il tuo subconscio, quello che tu vuoi realmente, e oggi finalmente posso mostrartelo in tutta la sua brutalità!"
"v-vuoi dire che io in realtà sono perfido e voglio il male della gente?"
"amico, tutti sono così. il male fa parte di noi e reprimerlo ci rende solo più deboli"
Dopo questo dialogo illuminante e insieme inquietante, il ragazzo fu condotto in una sala con al centro un grosso tavolaccio sporco di sangue, e con delle catene alle sue estremità. Da una stanzetta laterale uscì una ragazza, sporca, mal vestita e in preda ad una crisi di panico
"stenditi sul tavolo!" tuonò la nemesi
La ragazza seppure impaurita non fece obiezioni e si stese sul tavolo, la nemesi la legò mani e piedi poi si avvicinò al ragazzo"è tutta tua" disse
"e io c-che dovrei farne?" rispose lui alzando le spalle
"torturala!" disse "falle provare la paura, l'orrore, la violenza cieca e indicibile! fallo ti dico! e sentirai la vita scorrere nelle tue vene come mai prima d'ora!"
"i-io non posso, non posso, davvero" disse il ragazzo
"Vuoi essere un codardo tutta la vita? vuoi vivere a metà?"
il ragazzo non disse niente e guardò nel vuoto..
Forse continua, forse no. Vedremo :)