mercoledì 16 agosto 2017


Crepe

Il ritorno alla solitudine è molto duro da sopportare, ti senti smarrito, incapace di fare qualunque cosa, depresso. L'umore traballa come uno sgabello con una gamba più corta delle altre, e il caldo soffocante e la noia amplificano il tutto in maniera insopportabile.
Mi siedo in giardino sotto al grande albero. Prendo in mano un libro ed inizio distrattamente a leggerlo, ma no non ci riesco, la mia testa è altrove
Mi alzo e vado a buttarmi sul divano, e lì disteso fisso la parete bianca. Vedo una crepa. la immagino come un crepaccio, una specie di gran canyon visto dall'alto. Immagino minuscoli uomini invisibili sull'orlo del baratro, proprio come me. Mi giro dall'altra parte dove vedo solo lo schienale del divano. Tasto la superficie, guardo il colore della tappezzeria. Il color cacchetta fa veramente schifo, e inoltre vedo che ci sono diversi buchi e alcune macchie..andrebbe cambiata ma sono troppo pigro, e tutto sommato non me ne frega niente. Strano che abbia notato tutto ciò solo adesso.
Mi alzo anche dal divano ed inizio a camminare su e giù per casa, senza uno scopo preciso in verità. Mi affaccio in cucina, giusto il tempo di notare che il pavimento è sporco e con un focolaio di formiche vicino alla porta che da sul retro. Mi dirigo poi al piano superiore nella mia stanza, è in disordine..tipico di me.. non mi va di metterla in ordine. Metto su un po di musica, i Clash..i miei amati...stacco dopo meno di un minuto di Tommy Gun. Trovo insopportabile tutto.
Torno di sotto, apro la porta dello sgabuzzino per cercare qualcosa...ma cosa? non ne ho idea. Chiudo la porta. Passo davanti alla tv in salotto, l'accendo. In onda un programma di approfondimento parla dell'omicidio di una donna, trovata fatta a pezzi in un cassonetto, spengo. Non sono dell'umore.
Vado al bagno, mi appoggio al lavandino e mi guardo allo specchio, ho delle borse sotto gli occhi così ampie che potrei usarle per un viaggio in Brasile. Noto anche altro, sto invecchiando e vedo delle rughe vicino agli occhi, e alcuni peli della barba che stanno diventando bianchi. Cavolo.
I capelli almeno loro sono ancora folti e lunghi, ancora del loro color nocciola. Sono spettinato e non mi lavo da due settimane. Puzzo. Ho perso la voglia anche di tenere a me stesso. Il bagno è un piccolo caos: sulla mensola sopra al lavandino è la confusione più totale. Tubetti di dentifricio spremuti e non del tutto finiti, lamette lasciate ad arrugginire, schiuma da barba vecchia di non si sa quanto. 
Mi butto dell'acqua fresca sul viso nella speranza che almeno questo mi svegli dal mio torpore che sembra infinito. Funziona solo momentaneamente, e mentre scendo in giardino quella odiosa sensazione di impotenza si impossessa nuovamente di me.
Mi siedo, fisso l'orizzonte e mi chiedo cosa sta facendo, cosa io dovrei fare, e cosa invece evito di fare per troppa paura.  Pensare mi fa venire mal di testa.
Ho fame, vado in cucina. Apro il frigo ma noto drammaticamente che è più deserto del deserto del Gobi. Apro la credenza, e pure lì la situazione non è tanto migliore. Dentro ad essa solo una scatola di bicarbonato di sodio, un pacchetto di stuzzicadenti (chissà come mai li ho..) e una sottomarca di fagioli andati a male. Ottimo mi dico. Prendo una decisione che non prendevo da giorni: esco, vado a fare la spesa. Controllo il portafogli: vuoto. Solo ora mi torna in mente che il primo del mese ho dimenticato di ritirare il mio sussidio, che capra! 
Ormai è quasi un mese che faccio la vita del recluso, in questo mese ho dimenticato tutto, anche di fare le cose più semplici, quelle basilari per la sopravvivenza dell'uomo, o almeno quelle necessarie per fare una vita quanto più normale e dignitosa possibile. Ormai sono uno scarafaggio, incarcerato nella mia depressione cronica, o apatia..o chiamatela come cazzo vi pare.
Domani? non lo so. Intanto torno a stendermi sul divano, torno a fissare la parete, immagino sempre quei minuscoli uomini sull'orlo di un baratro profondissimo. Io ci sono caduto.