Detective Stone (1992)
Un poliziotto, i suoi tormenti...e tanti, tanti topi.
Nel 2008 in una Londra sporca, tetra e in preda ad allagamenti dovuti all'alta marea, si muove il detective Harley Stone. Stone è in apparenza un poliziotto che non ispira molta fiducia, infatti beve, è irriverente e va in giro con armi che potrebbero sventrare una mucca. In realtà è molto più profondo di quello che si possa pensare, è infatti tormentato per il triste destino occorso al suo vecchio collega, ucciso da un serial killer a cui dà la caccia ormai da anni.
Il killer però dopo un periodo di silenzio ritorna, e con esso tornano anche tutti i tormenti del detective. Ma questa volta ad essere preso di mira saranno lui e la sua donna, già ex del collega morto. In questa avventura Stone si troverà suo malgrado affiancato ad un nuovo collega, il precisino e logorroico Dick Durkin. Il buon Durkin, che più che un poliziotto sembra un contabile, dovrà fare i conti non solo col serial killer inafferrabile, ma pure col pessimo carattere e i tormenti del suo collega.
Detective Stone è quello che si può definire un gran bel film di serie B. E' grezzo, è sporco, c'è sangue, un mostro e un protagonista a metà tra il buono e il cattivo. Mi è piaciuto molto Rutger Hauer nei panni del classico,ma anche po stereotipato, poliziotto cattivo, con tanto di occhialini da sole rotondi, trench nero di pelle, e armi che sarebbero illegali anche in Afghanistan. Stereotipata è anche l'accoppiata poliziotto buono-poliziotto cattivo, già vista decine di volte in thriller e polizieschi vari. Nonostante questo la cosa funziona, il film è gradevole e scorre via senza farmi sbadigliare (e questo è importante)
Le scene di sparatoria sono realizzate abbastanza bene, l'unica delusione forse è che il mostro si vede abbastanza bene solo nel finale del film, soprattutto nella scena della sparatoria nella metropolitana. Ma questo per qualcuno può anche essere un punto a favore. Ho apprezzato molto anche l'ambientazione, che come detto è la Londra del 2008, e nello specifico i suoi bassifondi e le vecchie stazioni della metropolitana. Bassifondi sempre allagati, sudici e invasi da barboni e da centinaia di topi. Un'atmosfera quasi post apocalittica, più che urbana.
Titolo originale: Split Second
Regia: Tony Maylam, Ian Sharp
Durata: 90 min.
Non Guardare in Cantina
Non guardare in cantina...anche perche in cantina non ci andranno praticamente mai.
Non so perché ho deciso di vedermi questo film, per curiosità forse, o forse perché non avevo proprio un cazzo da fare. Ho visto il titolo e ho pensato "cantina, horror...magari un serial killer che uccide chiunque si avventuri nello scantinato?" No. No avevo proprio sbagliato. Il film è ambientato in una clinica psichiatrica privata, dove i pazienti sono liberi di scorrazzare dove e quando vogliono, dando anche una mano nelle faccende domestiche.
Alla clinica si presenta così la giovane infermiera Charlotte Beale, asserendo di essere stata assunta dal Dr. Stephens. A colloquio con la dottoressa Master viene a sapere della morte del dottore, ma nonostante tutto viene assunto dalla dottoressa, anche se inizialmente molto riluttante ad accettarla.
Charlotte prende così servizio, ma il suo lavoro inizia ben presto ad essere intralciato dagli strani comportamenti dei pazienti, e da alcuni strani episodi.
In quella che dovrebbe essere un'escalation di tensione, si assisterà ben presto al degenerare della situazione, e al verificarsi di sempre più strani comportamenti da parte dei pazienti.
La situazione diventerà insostenibile per Charlotte quando scoprirà che la dottoressa Masters non è a capo della clinica, ma bensì è essa stessa una paziente del Dr. Stephens.
Per come l'ho vissuto io questo film è di una noia mortale. Ho faticato seriamente a reggere la prima ora (il film dura un'ora e mezza) Il film non fa paura, neanche lontanamente proprio, non genera ansia nello spettatore, che sarebbe quello che mi sarei aspettato da una trama e una ambientazione del genere. Le scene gore sono praticamente assenti...se si esclude la scena finale che non starò a descrivere. La prima ora di film è spesa quasi interamente in dialoghi, soprattutto trai pazienti malati di mente. Ma sono dialoghi che non portano a nulla e molte volte mi sembrano fini a se stessi. Alla fine come dicevo c'è pure stata una scena di follia collettiva in cui è schizzato sangue, ma a quel punto non vedevo l'ora che il film finisse. La noia aveva vinto.
I pazienti poi sono lo stereotipo dei classici malati di mente: c'è il reduce di guerra traumatizzato, la ninfomane in cerca "d'amore", la ragazza chiusa in se stessa, la vecchia pazza, un giudice che sa ripete ossessivamente il proprio nome e la propria professione (e credevo che fosse lui il più inquietante..) , e infine un omone di colore che in seguito ad una lobotomia andata male, è rimasto col cervello di un bambino.
La recitazione è comunque nella media e la regia tutto sommato si salva, ma a mio modestissimo parere (sono un nessuno in materia) non basta per farmi piacere un film molto lento, troppo lento.
Titolo originale: The Forgotten/ Don't Look in the Basement
Regia: S.F. Browning
Durata: 90 min.
Il Ristorante all'Angolo
Un menù interessante
Proprio un bel film questo! mi ha divertito moltissimo vederlo, pur non essendo niente di originale. Voglio dire il cannibalismo all'interno di un ristorante, o con un ristorante sullo sfondo, non è niente di nuovo, anzi. Il film però a differenza di altri horror di serie B tipicamente 80' è ben realizzato, e tutto sommato anche ben recitato, sebbene molti degli attori fossero dilettanti e in seguito non abbiano recitato in altri film.
La trama è pressappoco questa: Anwar Namtut, un serial killer con la fissa per il culto della dea sumera Shitar. viene ucciso dalla polizia dopo un lungo inseguimento. Venti anni dopo i suoi due nipoti Michael e George, proprietari di un ristorante, ne dissotterrano il corpo per far tornare in vita il cervello dello zio tramite un rito magico. Tornato in vita lo zio..o meglio il suo cervello, rinchiuso in un barattolo sotto spirito, istruisce i suoi nipoti sul da farsi, e cioè sulla creazione di un "banchetto di sangue". Non bastasse questo, saranno anche costretti ad uccidere donne, e a raccattarne pezzi per creare un corpo per la dea nel momento in cui questa tornerà in vita. L'ultima cosa che i due dovranno fare sarà trovare una ragazza vergine (impresa di per se già dura..) da offrire in sacrificio alla dea Shitar. La scelta cadrà..ironia del destino..sulla figlia di un poliziotto, lo stesso che venti anni prima uccise Anwar.
Tutto questo fa da sfondo ad una serie di omicidi efferati, tra cui da segnalare la strage delle cheerleader nude (si sono nude ma non ho capito perche..) e il massacro di due puttane, rimorchiate dai due fratelli in un non identificato locale notturno. Tra l'altro ad una delle due puttane verrà fritta la testa nella friggitrice, e le verrà recisa da uno dei due a colpi di scopa..
Un piccolo cult del cinema trash/horror/splatter insomma, anche se già so che molti non la penseranno come me.
La curiosità è che è stato girato da una donna, Jackie Kong, e credo sia una rarità. Non ho grande memoria ma non ricordo molte registe donna dedite a film horror/splatter. Una nota di merito in più.
Titolo originale: Blood Diner
Regia: Jackie Kong
Durata: 88 min.
SICK-O-PATHICS
A volte la qualità non è tutto.
Sick-O-Pathics è un film horror amatoriale italiano del 1996. Questo è un film, o cortometraggio visto che dura non più di 45 minuti, di una volgarità e una scorrettezza rare da vedere in un film amatoriale.
Il film si apre con un baldanzoso omone dalla folta chioma nera, che mentre cammina lungo una strada, travolge tutto ciò che incontra: una signora con la spesa, un gruppo di delinquenti armati di coltelli e mazze...e che ha pure il tempo per staccare il braccio ad un poveretto, con seguenti schizzi di sangue in tipico splatter-style.
L'uomo seguendo alcuni segnali arriva poi in quello che sembra uno scantinato, pieno di poster di vecchi film horror e videocassette, dove un uomo che si presenta a lui come grande regista lo rapisce, lo lega e lo costringe a sorbirsi tutti i suoi "capolavori"
I capolavori altro non sono che i tre episodi di cui si compone il cortometraggio: "Hello Dolly", storia di un ragazzo talmente astinente da sesso, da doversi procurare per forza una bambola gonfiabile. Tale bambola però non è normale, e qualcosa in questo senso si doveva capire quando il proprietario del sexy shop, fa firmare al povero tizio un documento...col proprio sangue!
Arrivato a casa e spacchettata la bambola, però il ragazzo si rende conto che è già stata usata, e quindi sporca di sperma. Decide di lasciar perdere e si addormenta. A questo punto la bambola si gonfia, prende vita e...e poi ve lo vedete.
Nel secondo episodio intitolato "The Poor, The Flesh and the Bag", un ragazzo oberato da un debito nei confronti di uno strozzino, e pressato da questi ed un suo scagnozzo, non trova altra soluzione se non rubare una borsa abbandonata da una sospetta donna vestita in abiti neri.
La borsa ovviamente è chiusa e nel tentativo di aprirla questa prende vita, e per il ragazzo ovviamente finisce in merda.
L'ultimo episodio "Aerophagus" è forse trai tre il mio preferito. Un ragazzo affetto da coprofilia, e cioè dal desiderio di circondarsi di sporcizie assortite, si reca in vacanza su un'isola greca...o su una finta isola greca, come detto anche nel film. Lì il nostro eroe, dopo aver inorridito il suo vicino di posto sull'aereo, dovrà suo malgrado vedersela con un tizio che, scampato ad un disastro aereo, è sopravvissuto per anni mangiando fagioli, e le cui scoregge sono capaci di squartare le persone. Insomma va visto per apprezzarlo, a parole è difficile rendere l'idea.
Recitazione dilettantesca, regia scadente, dialoghi trascurabili (il film è in inglese e coi sottotitoli) tutto questo farebbe pensare ad un qualcosa da evitare, ma se a qualcuno piace la volgarità gratuita questo film piacerà.
Regia: Brigida Costa, Massimo Lavagnini
Durata: 55 min.
Curiosità: Cammeo del grande regista Lucio Fulci.
Bloodsuckers From Outer Space (1984)
Quando sconfiggere un virus è facile come curare l'asma.
Bloodsuckers From Outer Space, ossia un virus venuto dallo spazio, che se respirato può trasformare chiunque in un vampiro assetato di sangue. Questo è un po l'incipit del film, e la trama su cui regge tutta la storia.
A combattere questo virus sono due "fidanzati", un team di scienziati di un centro di ricerca...e un improbabile Generale con la fissa per la bomba atomica.
E come saranno mai questi esseri umani tramutati in vampiri? Blu. No davvero, hanno la pelle bluastra con disegnate delle vene azzurre su collo e fronte, e dei rivoli di sangue ai lati della bocca...che sembrano anch'essi disegnati. E come si comportano? Sono un misto tra vampiri appunto, e zombie; mordono al collo, o come in una scena nel centro del paesino, ti assalgono e ti squartano...come i classici zombie appunto. Questi vampiri poi parlano, parlano pure troppo secondo me.
Dicevamo dei protagonisti, Jeff e Julie, due perfetti sconosciuti che senza nemmeno essersi presentati, finiscono sul divano di lui a fare sesso selvaggio (e chiamali scemi). E come riusciranno i nostri intrepidi eroi a sconfiggere questo malvagio virus venuto dallo spazio? lascio a chi vuole vederlo la sorpresa finale.
Ovviamente non è un film da prendere particolarmente sul serio, ne tanto meno un film da cui aspettarsi epiche scene di lotta uomo vs zombie, anzi quelle poche scene di lotta sono fatte col culo..per parlare chiaro. I dialoghi sono abbastanza forzati e per nulla memorabili, ma nonostante questi difetti che per qualcuno basterebbero per spegnere la tv...o il computer nel mio caso...mi sono convinto ad andare sino in fondo, e a capire col passare dei minuti che il film mi divertiva, pur nella sua totale mancanza di stile. Penso sia un piccolo cult a modo suo, mi sono fatto grasse risate vedendolo, anche e soprattutto grazie a citati errori e alle piccole assurdità di cui questo film è pieno.
Regia: Glen Coburn
Durata: 79 min.
La Morte Dietro il Cancello (1972)
I pupazzi del Dr. Byron
Asylum (in italiano La Morte Dietro al Cancello) è un film horror inglese del 1972, diviso in quattro episodi.
Il Dr. Martin arriva in questo ospedale psichiatrico, in risposta all'annuncio del Dr. Rutherford, uno psicologo bloccato in sedia a rotelle in seguito, dice lui, ad un'aggressione da parte del suo collega, il Dr. Starr.
Il Dr. Rutherford sfida il Dr. Martin a riconoscere il Dr. Starr, rinchiuso in seguito all'aggressione, in mezzo ai quattro pazienti rinchiusi nella struttura. Il Dr. Martin ovviamente accetta, e da questo punto il film si divide in quattro episodi.
Nel primo episodio intitolato "Frozen Fear" il Dr. Martin avrà a che fare con una certa Bonnie, accusata dell'omicidio del proprio amante e della rispettiva moglie.
Nel secondo intitolato "The Weird Tailor" il nostro caro psichiatra dovrà ascoltare il racconto di un povero sarto, reo di aver ucciso un suo cliente, e di avergli sottratto un prezioso libro contenente formule per resuscitare i morti.
Il terzo episodio "Lucy Come to Stay" lo vede alle prese con una donna che soffre di allucinazioni nelle quali vede questa Lucy, e nello specifico viene accusata di aver ucciso il fratello, e quella che avrebbe dovuto essere la sua badante...si, perché lei era da poco tornata a casa per un ricovero in seguito a queste allucinazioni.
Il quarto ed ultimo episodio si intitola "Mannikins of Horror" ed è quello che forse mi è piaciuto di più. Il Dr. Martin si trova alle prese con un paziente atipico,il Dr. Byron, che ha un hobby davvero particolare ed inquietante: creare piccoli pupazzetti a cui dare vita. Finirà in modo tragico per un protagonista del film.
Di più sulla trama non mi va di dire perché non sarebbe giusto spoilerarlo, però devo dire che il film nella sua totalità non mi ha entusiasmato. Il livello della tensione (nonostante la classica musichetta) non è mai troppo alto, e in molti frangenti mi sono quasi annoiato. Poi sarò io strano, però mi aspettavo un po di suspense in più, magari anche un po più di sangue.
Titolo originale: Asylum
Regia: Roy Ward Baker
Durata: 88 min.
Le Tombe dei Resuscitati Ciechi (1971)
I Templariii!!
La Noche del Terror Ciego (in italiano "Le Tombe dei Resuscitati Ciechi") è una produzione ispano-portoghese del 1971.
Virginia, una giovane ragazza in vacanza con l'amico Roger, incontra in un lussuoso Hotel nella campagna spagnola una sua vecchia amica, Betty. Roger non perde tempo e appena conosciuta invita Betty ad unirsi a loro, scatenando la gelosia della povera Virginia. In treno i sospetti della ragazza diventano ancora più forti, così tanto da spingerla a saltare giù dal treno per ritrovarsi poi dispersa nella sconfinata campagna spagnola. Dopo tanto camminare s'imbattera in un'antica città ormai disabitata da anni, decidendo di accamparsi lì la notte. Scelta infausta.
La città infatti è disabitata sì, di giorno, ma non di notte quando dei defunti templari, dediti un tempo a riti satanici, e per questo maledetti e scomunicati, tornano in vita per cercare sangue per i loro riti. La povera Virginia ovviamente ci capiterà proprio nel mezzo.
Il film in sé non è male ma presenta alcuni difetti piuttosto evidenti: il difetto primario è il doppiaggio: ogni scena alterna italiano e spagnolo così spesso da mandarti in confusione...e paradossalmente quasi capivo di più lo spagnolo. Il secondo sono alcune situazioni secondo me al limite del ridicolo: c'è una scena in cui Roger, l'amico di Virginia, scappa dai templari e arriva a bussare alla porta della sua amica Betty e l'altra tipa di cui non ricordo il nome; Le due tipe cose fanno invece di aprire al povero Roger? litigano come due gatte isteriche. E per cosa poi? per problemi "sentimentali"...e intanto al povero Roger viene amputato un braccio con un fendente di spada. CAZZO APRITELA PRIMA LA PORTA!! dio santo..
Altra scena di cui non ho capito il senso è quando Pedro, un delinquente di mezza tacca che viene contattato da Roger per cercare l'amica Virginia, decide di seguire Betty all'esterno del loro rifugio nella città disabitata. Che succede? succede che dal nulla inizia a farle avance, e alla fine la violenta. Ma dico io...in una situazione del genere tu vai a violentare una povera ragazza? e allora ti sta bene che tu venga sbranato dai templari-zombie! (cosa che accadrà di lì a pochissimo)
Ma nel complesso mi sono abbastanza divertito. Dovessi dargli un voto..boh..diciamo che un 7 alla fine ci sta tutto.
Titolo originale: La Noche del Terror Ciego
Regia: Amando De Ossorio
Durata: 101 min.