martedì 20 marzo 2018

1990 - I Guerrieri del Bronx


Il film di cui voglio parlarvi oggi è 1990 - I Guerrieri del Bronx, film italiano scritto da Derdano sacchetti ed Elisa Livia Briganti e diretto da Enzo Girolami, qua accreditato come Enzo G. Castellari, ed uscito nel 1982.

La storia si svolge in un 1990 distopico in cui il quartiere del Bronx è stato dichiarato come terra di nessuno dal governo degli stati Uniti, e in cui a regnare sono solo la violenza e bande di fuorilegge dai nomi folkloristici come i Tigers, gli scavenger, gli Zombie o gli Iron Men. 
Una giovane, Ann, fugge dalla ricca Manhattan per ritrovarsi dispersa nel Bronx dove verrà attaccata da una delle sopra citate banda criminali. salvata dal belloccio Trash (Marco Gregori/Mark Gregory), leader della banda di biker dei Riders,  finirà con l'innamorarsi di lui e deciderà di non tornare più a Manhattan. Tutto ciò innescherà una serie di problemi a non finire, e una spietata lotta per il controllo del quartiere tra lo stesso Trash e il perfido Hammer, un poliziotto corrotto e assetato di potere.

Regista e sceneggiatori vollero disegnare un futuro cupo dominato dalla violenza e da bande di fuorilegge, anche se più che altro a mio modesto avviso si sono limitati ad "arricchire" un po la già precaria situazione del Bronx di fine anni 70/primi anni 80. Non a caso l'ispirazione per il film venne al produttore Fabrizio De Angelis dopo aver visitato personalmente il quartiere in questione ed averne constatato coi propri occhi lo stato di evidente degrado.

Il film fa volutamente il verso già a partire dal titolo a "The Warriors"  di Walter Hill, un capolavoro uscito tre anni prima e che tanti consensi aveva ottenuto. Proprio questa mancanza di originalità è il punto debole del film, infatti guardandolo ho pensato  più volte tra me e me "questa è la versione trash e di serie B di The Warriors". Detto ciò il film non è male e si lascia guardare, e non mancano le curiostià come la presenza nel cast di Fred Williamson nel ruolo di Ogre, capo della banda dei Tigers e autoproclamato Re del Bronx, già recensito su queste pagine col suo Il Cobra Nero, o di Ennio Girolami (fratello del regista) nel ruolo del presidente degli stati Uniti. Altra presenza di peso è quella di George Eastman  (Luigi Montefiori) nel ruolo di Golem, attore italiano famoso per film come Antopophagus e Porno Holocaust, tra i tanti.

se vi piace il genere post apocalittico, e se vi è piaciuto The Warriors, io consiglio comunque di dargli un'opportunità.

Anno: 1982
Regia: Enzo G. Castellari 
Durata: 92 min.
Musica: Walter Rizzati.

giovedì 8 marzo 2018

Cemetery High


Per la serie "girls with guns" andiamo oggi a dare un'occhiata a Cemetery High, film del 1988 diretto da Gorman Bechard.

In una non meglio precisata cittadina degli stati Uniti 4 liceali prossime al diploma sono vittime di violenze ad opera di loro compagni di scuola. Dopo il diploma decideranno che tutti gli uomini dovranno pagarla, che dovranno essere uccisi nei modi più brutali possibili, perché a loro modo di vedere sono tutti feccia e "palle mosce". si metteranno quindi all'opera, ma quello che dovrebbe essere solo un passatempo estivo (così viene definito da loro) si ritroverà a diventare un fenomeno culturale in grado anche di generare imitatrici e seguaci delle quattro assassine.

Il film in alcuni tratti sembra quasi essere montato come una sorta di documentario, non mancano infatti i momenti in cui le quattro protagoniste spiegheranno al telespettatore i motivi che le hanno condotte a tanta violenza, e si scoprirà che l'odio per il maschio era tutto sommato un motivo si, ma non il principale.

Il film forse vorrebbe essere una critica al mondo maschile, con uomini descritti come violenti e sporchi figli di puttana con in testa una cosa sola, ma forse era solo una trovata come un'altra per realizzare un film che fosse l'apoteosi del trash. E se l'intento era quest'ultimo tutto sommato ci sono quasi riusciti.
Il film forse vorrebbe essere una critica al mondo maschile, con uomini rappresentati in molti casi  come violenti, sporchi e con in testa una cosa sola...anche se forse era solo una trovata come un'altra per realizzare un film che fosse l'apoteosi del trash. E se l'intento era quest'ultimo tutto sommato ci sono quasi riusciti.


C'è un po di tutto in questo ridicolo trash movie di fine anni 80: abbiamo una pessima recitazione, situazioni forzatissime, personaggi ridicoli (il medico legale schiavone e lo sceriffo Bob vincono per distacco), belle ragazze e un'insensatezza di fondo che riesce comunque a tenerti incollato allo schermo per vedere come andrà a finire.



ah ps: i sottotitoli a volte sembrano scritti da un bambino di 6 anni. Capirete il perché vedendo il film.

Regia: Gorman Bechard
Durata: 80 min.
Anno: 1988
Musica: 

sabato 3 marzo 2018

Fritz il Gatto (1972)



Oggi si va a dare uno sguardo al cinema d'animazione con Fritz il Gatto del 1972,  tratto dall'omonimo fumetto di Robert Crumb.

Fritz abita a New York ed è un gatto dissoluto dedito a festini a base di alcool, droghe e sesso libero (siamo pur sempre nel 72). stanco però della repressione da parte della polizia, e forse in cerca di qualcosa di nuovo e stimolante, deciderà quindi di spostarsi in California in cerca di emozioni forti.

Uscito nel 1972 Fritz il Gatto fu il primo film d'animazione vietato ai minori di 18 anni, e si può facilmente capirne il motivo visti i suoi contenuti  espliciti a base di sesso alcol e droga e alla sua fortissima satira nei confronti della religione, della società americana e dei suoi costumi dell'epoca. L'ideatore del fumetto Robert Crumb al tempo però si lamentò moltissimo dell'adattamento cinematografico ad  opera di Ralph Bakshi (autore tra gli altri di Fuga dal Mondo dei sogni del 1992), tanto da arrivare anni dopo a far morire il povero Fritz pur di evitargli altri scempi simili. E chissà cosa avrà detto il buon Crumb dell'adattamento italiano del film! Perché qua tocchiamo il vero punto focale e il vero problema dell'intero lavoro (o meglio della versione italiana), il doppiaggio.

Ragazzi il doppiaggio, dio mio...uno scempio. Non conosco altre parole per definire il doppiaggio italiano di Fritz il Gatto. Doppiaggio al quale prendono colpevolmente parte due big del cinema e del doppiaggio italiano: Oreste Lionello e Giancarlo Giannini. Doppiaggio che ha stravolto completamente il senso originario del film infarcendolo di riferimenti alla vita italiana del tempo, con richiami alla fiat, agli scioperi e mettendo in fila una serie sconfinata di stereotipi sull'italiano medio che non farebbero ridere nemmeno un bambino di 11 anni. Le voci dei protagonisti del film poi sono state sostituite con dialetti provenienti da tutta Italia, e possiamo così sentire corvi con strani accenti napoletani, poliziotti suini parlare in siciliano e Fritz con una parlata romanesca che  nemmeno fossimo alla Garbatella.
Harlem poi diventa Little Italy per adattarsi meglio a tutto il resto, uno schifo insomma.
stesso problema che troviamo con le canzoni che fanno da colonna sonora alle avventure di Fritz, completamente stravolte (alcune al limite dell'imbarazzante) ed italianizzate pure quelle, tanto per finire il lavoro..

Insomma per tirare le conclusioni posso solo dire che se volete vederlo fate bene perché il film è sicuramente divertente e politicamente scorretto, ma per dio guardatelo in inglese! Anche se avete scarsa dimestichezza con la lingua non fa niente, vi assicuro che la visione risulterebbe assai più piacevole rispetto all'imbarazzante edizione italiana. 

Anno: 1972
Durata: 76 min.
Regia: Ralph Bakshi
Musica: Ed Bogas, Ray shanklin