martedì 31 ottobre 2023

PES 2020: AMORE E ODIO


Nell'ormai lontano 2020, in piena pandemia da Covid 19, decisi di buttare 20 dei miei preziosissimi euro in un videogame. Essendo anche appassionato di calcio, decisi di dirottare la mia attenzione sull'ultima uscita di casa Konami, Pes 2020.

Pes 2020 è generalmente valutato come un ottimo gioco di calcio, dal tocco più simulativo rispetto a Fifa e con un gameplay, si diceva, molto più soddisfacente. E grosso modo è vero, io stesso in tre anni di partite ho potuto apprezzare quanto dia soddisfazione il riuscire a creare belle azioni di gioco. Pes ti vorrebbe portare nel calcio reale, quello fatto anche di fasi di studio in cui le squadre sembrano annullarsi e si fatica a tirare in porta, al contrario di un Fifa dove molte partite finiscono con punteggi tennistici. Pes è più ragionato, meno frenetico del suo competitor, un gioco in cui a contare non è solo la bravura del giocatore, ma anche e soprattutto l'affiatamento di squadra. Ma Pes ha anche un lato oscuro, un qualcosa di cui quasi nessuno vi parlerà e che in molte occasioni renderà il gioco un vero inferno in terra.



IL LATO OSCURO    

I lati oscuri di Pes sono molti, e possiamo trovarli praticamente tutti all'interno della Master League, quella che a conti fatti è sempre stata il cuore pulsante del gioco targato Konami.

Andiamo per gradi e partiamo dalla fisica dei contrasti, e da come quest'ultima va ad influire nella gestione della partita. La fisica dei contrasti di gioco, e la conseguente gestione a livello arbitrale delle partite, sono semplicemente vergognose. Contatti minimi che vengono segnalati come falli, e altri palesemente fallosi che vengono considerati regolari, vanno a rendere le partite molto spesso ingiocabili. Possiamo ammirare avversari che: tirano gomitate, entrano a piedi uniti, fanno gioco pericoloso, spingono, ti arrivano addosso come kamikaze, e non sarebbe un problema se non restassero quasi sempre impuniti. Mentre tu, povero patetico giocatore col pad in mano, al minimo uso del corpo per recuperare una palla, anche sottraendola all'avversario solo sfiorandolo, ti ritroverai con un fallo fischiato contro e molto spesso pure con l'ammonizione, che come sapete nel caso di difensori o mediani è un bel fardello che ti costringerà a giocare sulle uova per il resto della gara. E se vogliamo, a complicare ulteriormente una fase difensiva già resa impossibile dall'arbitraggio, ci si metterà pure la squadra costantemente altissima anche se impostata con la difesa bassa. Abbastanza inutili ho trovato poi anche le marcature da assegnare prima di cominciare la partita, in quanto i tuoi difensori semplicemente si perderanno costantemente l'uomo. 

Veniamo poi alla piaga dei calci di punizione dal limite. Dio santo i calci di punizione dal limite. Chiunque si trovi a batterli, anche fosse il tecnicamente più scarso dei tuoi avversari, si trasformerà di colpo in Juninho Pernambucano, mettendo la palla all'incrocio dei pali. E certo potrete rispondermi che "basta far saltare a tempo la barriera" cosa che comunque ti riesce una volta su venti. Il margine di errore sulle punizioni da parte della cpu poi è irrisorio, su venti volte te la mettono all'incrocio in diciannove occasioni, e forse solo in una prenderanno la traversa. Abbastanza irreale, non trovate?

Parliamo poi del fatto che i tuoi avversari saranno degli incredibili cecchini? Del fatto che in molte partite al primo tiro in porta ti faranno gol? Partite dove nella maggior parte dei casi tu perderai proprio per colpa di quell'unico tiro in porta, riducendo in questo modo la partita ad un cercare di non farli mai tirare. Cosa per altro complicata dalla già citata gestione arbitrale delle partite, che farà sì che tu non riesca mai a difendere nel modo giusto.

Per non parlare poi del fatto che i tuoi avversari, siano essi il Real Madrid o la squadra più scarsa del gioco, non conosceranno le parole stanchezza o fatica. Quindi ti troverai ad affrontare squadre che al minuto 120 ti verranno a pressare sulla linea di porta, tenendo magari la difesa altissima a centrocampo e recuperando palla con una cattiveria mai vista (ovviamente senza commettere fallo, non sia mai), mentre i tuoi giocatori dopo 60/70 minuti  saranno comprensibilmente già cotti e con la lingua penzoloni dopo un'ora di affannose rincorse. Il realismo insomma serve solo a penalizzare te.

E continuiamo questa piccola rassegna degli orrori con le tattiche dei tuoi avversari. In fase difensiva, ti troverai ad affrontare squadre che si difenderanno letteralmente in dieci giocatori dentro l'area, creando un intasamento dal quale non potrai sfuggire. Non potrai tirare dalla distanza perchè ogni tiro verrà deviato, sporcato, smorzato; Non potrai penetrare la difesa, perchè ogni volta che toccherai un pallone ti ritroverai circondato da tre/quattro avversari che non ti faranno girare o passare la palla. Per non parlare di come gli avversari riusciranno poi a passare dalla fase difensiva a quella offensiva, e viceversa. In un attimo, letteralmente. Mentre i tuoi saranno lenti, impacciati nel fare qualunque cosa, anche la più semplice. 

Arriviamo poi al loro possesso palla al limite del sovrannaturale, roba che farebbe impallidire Guardiola  e il suo Barcellona monstre edizione 2008/2009. Perchè sappiatelo, a praticarlo non saranno solo le squadre più forti, che so il Manchester City, il Barça o il Bayern da cui più o meno te lo aspetti e lo accetti. No no, verrete irretiti e tenuti in scacco anche dalla peggiore squadretta, con giocatori osceni in grado di non sbagliare mai un passaggio (soprattutto in fase difensiva, rendendo il tuo pressing inutile e dannoso), uno stop, niente. Perfetti. Giro palla che neanche nei sogni più bagnati di qualsiasi allenatore. 

E quando anche non useranno l'insistito possesso palla, la loro tattica di riserva sarà il lancio lungo per la classica punta alta e forte di testa, che immancabilmente le prenderà tutte (e in questo senso Calvert-Lewin dell’Everton è un’ira di Dio). Una tattica questa facilmente arginabile in realtà, basta avere un difensore abile nel colpo di testa e anche discretamente veloce per sopperire ad eventuali mancati anticipi (consiglio un Lukas Klostermann, ad esempio). Una tattica quella del lancio lungo, che non sarà occasionale ma piuttosto molto insistita, fino a farti quasi venire la nausea per quanto verrà usata.

E dulcis in fundo, il vero tasto dolente del gioco: l'IA dei giocatori (quelli tuoi, ovviamente)

Dei babbei. I tuoi giocatori saranno dei babbei, i quali  a volte (ma per me fin troppo spesso) si gireranno letteralmente dall'altra parte al momento del passaggio. E no credetemi non sto esagerando, è così. Non sapete quanti crontropiede, quante belle azioni verranno frustrate da questa cosa. Roba che veramente vi farà salire il rage quit violento. Potrei continuare dicendo che in campo si muoveranno male, che i tuoi giocatori si inseriranno quasi sempre dal lato sbagliato, ovviamente dove c'è il difensore avversario pronto a marcarli ed anticiparli. Se a destra ci sarà uno spazio libero, state sicuri che si inserirà a sinistra. Giocatori che letteralmente non sapranno stoppare un pallone in velocità senza spedirsela dieci metri avanti, o che una volta persa la palla resteranno per un attimo imbambolati, come senza vita, consentendo all'avversario di prendere quei metri di vantaggio che risulteranno fatali, oppure direttamente di segnare.

Menzione d'onore poi per il fattore rimpallo. Il fattore rimpallo sarà una delle cose che più vi farà esplodere il fegato. Il fattore rimpallo si verifica soprattutto dentro l'area di rigore, o subito fuori, generalmente in situazioni confuse e con palla contesa. Tale fattore vi farà quasi sempre subire un gol o comunque un grosso rischio, e non potrete farci niente perche è una cosa su cui non si può avere nessun tipo di controllo. Inutile dire che a vincere ogni rimpallo sarà la cpu. Ma questo credo fosse implicito.

Molto spesso poi quando sento parlare di Fifa, si fa riferimento al famoso script. Ecco questo c'è anche su Pes. Francamente è innegabile che alcune partite tu non le possa..anzi tu non le debba vincere. E ci sono molti modi per capirlo: dal famoso gol al primo tiro in porta, ai tuoi giocatori che di colpo sembrano essersi dimenticati persino di come si sta in piedi, fino ad arrivare a squadre mediocri che semplicemente sembreranno dopate per quanto correranno e presseranno. Il tutto ovviamente ha il fine non solo di non farti vincere la singola partita, ma anche di tenere i campionati vivi fino all'ultima giornata o quasi. 

Dopo tutti questo però voglio dare una nota di merito a Pes. Rispetto a Fifa è quasi impossibile segnare sul palo coperto dal portiere. Se accade è un evento raro, come dovrebbe essere. Nel calcio reale nessun portiere al mondo, neanche il più babbeo, prende costantemente gol sul sul proprio palo.

CONCLUSIONI

Ho scritto tutto questo per un motivo. L'ho scritto perche un giorno vorrei vedere un Pes migliore, e vorrei soprattutto vedere finalmente una difficoltà sensata. Perchè che il gioco debba rappresentare una sfida sono d'accordo, ma la sfida deve essere realistica, non una cosa fatta per farti incazzare come una bestia e farti gettare il pad a terra (pad che per altro costa pure caro)

Vorrei vedere squadre piccole giocare da piccole, magari con grinta certo, ma anche coi loro limiti tecnici. Non voglio vedere gente con overall di 60 avere il controllo palla di Ronaldinho, o marcare l'avversario con la stessa precisione e cattiveria del Cannavaro del 2006, non ha senso. 

Vorrei un gioco in cui si senta la differenza tra un campione e un giocatore normale, per non dire mediocre. Perche non puoi avere Mbappè, giocatore forse più veloce del gioco, e venire superato in velocità da un difensore che di scatto avrà si e no 70. Altrimenti le differenze tecniche vanno farsi fottere e non ha alcun senso fare mercato e cercare di avere giocatori migliori. 

Nonostante tutto però a Pes voglio bene. Mi piace ancora giocarci, ormai sono diventato bravino e riesco a gestire più o meno tutto quello di cui vi ho parlato. Ho fatto tripleti, ho vinto quasi tutti i campionati del gioco, credo mi manchi solo la Liga. 

Mi piace Pes soprattutto perchè posso personalizzarmelo. Mi piace creare divise col kit creator, focalizzando la mia attenzione soprattutto sulle divise retrò. E mi piace soprattutto perchè, come dicevo all'inizio, quando riesci ad imbastire una bella azione, fare un gol spettacolare, la soddisfazione che ti regala è enorme. Solo che con tutti quei difetti, sono più le volte che bestemmi di quelle in cui ti senti effettivamente soddisfatto.







domenica 15 ottobre 2023

 Thriller - A Cruel Picture (1974)



Siamo in Svezia nel 1973, e una bambina di nome Madeleine viene violentata da un pedofilo in un parco. Traumatizzata, resterà muta e continuerà poi a vivere coi genitori nella fattoria di famiglia.

Tempo dopo, ormai giovane donna, accetta un passaggio in auto da un uomo di nome Tony. Costui la porta prima a cena fuori, poi nella sua casa dove la drogherá a sua insaputa, rapendola e continuando a somministrarle Eroina al fine di renderla dipendente, per poi avviarla alla prostituzione. 

Dopo aver sfregiato il suo primo cliente, Tony si vendicherà rendendola cieca da un occhio, di fatto obbligandola ad essere sua schiava.

Un giorno però Madeleine deciderà di intraprendere una lenta ma inesorabile vendetta, iniziando a prendere lezioni di arti marziali e facendo pratica con armi da fuoco, trasformandosi di fatto in una piccola e graziosa Terminator. 


Thriller - A Cruel Picture è un film svedese del 1973 appartenente a genere rape-and-revenge, sottogenere del cinema horror e thriller. Il film è diretto dal regista svedese Bo Arne Vibenius (qui sotto il nome Alex Fridolinski), specializzato nel genete exploitation, e famoso in seguito anche per  Breaking Point del 1975.


Thriller è un film duro, in cui allo spettatore non è risparmiato niente, dal sesso alla violenza, sia fisica che psicologica. Seguiremo la parabola della giovane Madeleine, dalla schiavitù alla liberazione a suon di pallottole. 

Un film non perfetto, in cui ad esempio ho trovato totalmente anti climatiche le scene d’azione e le sparatorie, girate molto spesso in slow motion e che a mio modo di vedere rallentano il ritmo già non eccelso del film.

Un film comunque da vedere. 

summer school - Una Vacanza da Ripetenti (1987)

Oggi parliamo di summer school - Una Vacanza da Ripetenti, film del 1987 diretto da Carl Reiner, regista  già conosciuto per film come Ho sposato un Fantasma e Questo Pazzo sentimento,  e come attore per  per la sua partecipazione alla trilogia degli Ocean's.

Ultimo giorno di scuola: Fred shoop (Mark Harmon), insegnante precario di ginnastica alla Oceanfront High school, è già pronto con valige, fidanzata e tavola da surf per la sua imperdibile vacanza alle Hawaii: A rovinargli la vacanza, e l'estate, ci pensa il vicepreside Gills che lo "obbliga", minacciandolo di licenziamento, a dare ripetizioni estive ad un gruppo di fannulloni prossimi alla bocciatura. Il povero shoop dovrà usare tutta la sua buona volonta, e anche a volte le maniere forti, per farsi ascoltare da quel gruppo di disadattati. In tutto questo si innamora pure della sua collega Robin Bishop (Kirstie Alley), affascinante quanto scostante insegnante di storia.

Questo è uno di quel film che solo vedendolo mi fa ripensare all'adolescenza, alle giornate lunghe e calde passate sul divano di casa a fare zapping cercando qualcosa da vedere. Proprio in quei periodi questo film andava per la maggiore, è infatti un classico teen movie dal sapore decisamente estivo e squisitamente improntato al buon umore, senza stare troppo a pensare alla trama, o a risvolti di qualsiasi tipo. Ci si diverte, ci sono personaggi forse a volte sopra le righe ma decisamente simpatici..e mi preme segnalare in questo senso Francis "Motosega" Gremp e il suo inseparabile amico Dave Frazier, amanti del cinema horror/splatter e con una ossessione per Non Aprite Quella Porta.
In più il film è impreziosito da un cast di tutto rispetto, con un giovane Mark Harmon che ancora non era diventato Leroy Jethro Gibbs di NCIs, ed una Kirstie Alley che ancora non era diventata nota a tutti per senti Chi Parla. Oppure Courtney Thorne-smith, che in seguito sarebbe diventata famosa per la sua partecipazione a Melrose Place. Da segnalare ad inizio film pure un cammeo dello stesso Carl Reiner, nel ruolo di Mr. Daeradorian, professore che si licenzia dopo aver vinto al gratta e vinci.

Insomma secondo me merita sicuramente una visione, e se volete vederlo fatelo con una bibita ghiacciata in mano, nel caldo afoso di Luglio o Agosto.