lunedì 27 novembre 2017

Murder Set Pieces (2004)


Che fatica arrivare alla fine..


Oggi volevo parlare di Murder Set Pieces, un film del 2004 che possiedo da almeno un decennio e che in questi giorni ho avuto voglia di rivedere.

A Las Vegas si aggira un serial killer noto come "il fotografo", un tedesco con manie naziste ed evidenti paranoie legate alla sua infanzia e al genere femminile tutto. La sua specialità è rapire giovani donne belle ed avvenenti per poi, dopo aver promesso loro un servizio fotografico, seviziarle ed ucciderle brutalmente. Il tutto condito da flashback sugli attentati dell'undici Settembre e sulla sua infanzia. Il killer tenta anche di dare una facciata normale di se attraverso la storia con una parrucchiera fallita e un po zerbina. Sarà solo Jade la sorella dodicenne della zerbina a tentare di contrastare la follia omicida del crucco. E questo la dice lunga sulla stupidità del film.

Il film è un tentativo patetico di creare un qualcosa di scioccante e mai visto prima, ma si riduce solamente ad un'accozzaglia di scene di violenza e sesso completamente a caso, senza che ci sia una vera trama dietro. La casualità sembra la trave portante dell'intero film, infatti come non bastassero le scene completamente slegate tra di loro, ci sono anche apparizioni di donne completamente casuali e che non fanno che aumentare il senso di precarietà del film. Ad un certo punto ad esempio scopriamo che il crucco ha una fidanzata, crucca pure lei, che non si sa da dove cazzo sia sbucata visto che fa la sua prima (ed unica) apparizione dopo un'ora dall'inizio del film.
Ci sono poi altri buchi enormi a livello di trama. Ad esempio non si sa cosa o chi abbia spinto il fotografo a diventare un pazzo maniaco omicida. L'unica cosa che prova a spiegarlo sono dei flashback in cui lo vediamo bambino, ma sono totalmente inutili e non spiegano una fava. 
Ci sono poi scene completamente prive di senso, come quella in cui il killer si fa un pompino con la testa mozzata di una sua vittima...e ammetto che questa parte anche se priva di senso mi ha fatto morire dal ridere. 
Il protagonista, interpretato da Sven Garret, è quanto di più inespressivo si possa desiderare. Capisco che dovesse dare l'idea di un killer freddo, spietato e privo di sentimenti, ma non riesce mai ad essere naturale, nemmeno in quelle scene in cui dovrebbe comportarsi da persona normale. Il resto del cast poi è sulla stessa lunghezza d'onda.
I dialoghi sono una cosa aberrante e non fanno altro che annoiare ancora di più lo spettatore, specie i monologhi del killer che vorrebbero tanto gettare uno sguardo sul suo odio nei confronti del genere femminile, ma che in realtà risultano solo patetici insulti alle donne.
Le cose buone di questo film sono davvero poche, le scene gore ad esempio non sono fatte male e sono tra le poche cose apprezzabili di questo lavoro. La seconda cosa da sottolineare è la colonna sonora dove fanno bella mostra di se anche i Necrophagia, band capitanata dal corpulento Killjoy e che in tempi passati vide tra le sue fila anche Phil Anselmo.


Titolo originale: Murder Set Pieces
Regia: Nick Palumbo
Durata: 105 min.
Musica: Bronx Casket Company, Necrophagia, The Giallos Flame, Zombi, Eric Galligan

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