martedì 31 ottobre 2017

Yeti - La Leggenda Continua (1985)




Lo yeti più misterioso della storia.


Ho pensato che un film con uno yeti assassino mancava alla mia collezione, così ho voluto dare una possibilità a questo filmaccio. Com'è dite? seguitemi e tenterò di spiegarvelo.

Nelle paludi dell'Arkansas si aggira una creatura per metà uomo e per metà scimmione, uno yeti insomma. Uno sceriffo (non si sa bene chi però) chiama così in causa il professor Brian C. Lockhart, il quale dopo aver radunato una squinternata banda di colleghi, tra cui il quasi sempre a petto nudo Chuck e le due bonazze inutili Leslie e Tanya, si recherà nella cittadina di Texarcana per indagare sulla presenza del mostro.

Arrivati sul posto si accamperanno in una radura, dove però l'unico rischio concreto che correranno sarà quello di morire di noia, o per merito di un cane rabbioso.

La trama come potrete ben capire non è il massimo, non è approfondita e tutto sommato non è neanche minimamente interessante. Tanto per cominciare non si sa perche questa troupe di ricercatori universitari venga chiamata in questo remoto paesino dell' Arkansas, ne da chi visto che questo fantomatico sceriffo non si palesa mai. In seconda battuta direi che la suspence è totalmente assente. Voglio dire che di scene d'azione o perlomeno con un sottofondo vagamente horror non ce ne sono, zero assoluto. Il film scorre per la quasi totalità del tempo nel sentire il professor Lockhart disquisire sullo yeti, sulle sue abitudini ecc ecc...ma in verità lo yeti si vedrà tipo due o tre volte in un'ora e mezza di film. E dicci Alex com'è questo Yeti? Beh...ve lo direi se lo sapessi, nel senso che oltre a vedersi tipo due volte in tutto il film, anche quando si vede il massimo che ti lasciano intuire è la faccia, e a me ha dato la sensazione di un uomo con una maschera e un grande costume da gorilla. Nell'unico caso in cui si vede concretamente attaccare un essere umano da la sensazione di essere un pupazzo, nel senso che il tipo se lo ritrova addosso e cerca di renderlo vivo muovendosi, senza riuscirci ovviamente. 
Vi basti poi  sapere che l'unica scena dove la troupe va realmente nel panico è quella in cui vengono inseguiti da un cane rabbioso! dico seriamente eh. In un film con uno yeti il panico maggiore lo reca un fottutissimo cane rabbioso. Tirate da soli le vostre conclusioni..

La regia è pessima e con inquadrature talvolta talmente ravvicinate da farmi venire la claustrofobia. La recitazione è sotto la media, con reazioni umane spropositate sia in un senso che nell'altro. Voglio dire che vanno nel panico per un cagnetto, poi quando sentono l'arrivo dello yeti (senza che questo si veda) sembra filare tutto liscio o quasi. I personaggi poi sono totalmente ridicoli e  passano la maggior parte del proprio tempo parlando di una cosa che non si vedrà praticamente mai (lo yeti appunto).

In definitiva un film abbastanza noioso, senza pathos ne emozioni di qualsiasi tipo, se non al massimo la noia appunto. Un tentativo patetico di costruire un film a metà tra un documentario e un horror, che però non suscita nessun tipo di sentimento. Dovevano fare UNA cosa e cioè farci vedere quel cazzo di yeti, magari mentre uccide qualcuno perche no, e non sono riusciti a fare nemmeno quello. Credetemi mi sarei accontentato anche di un tizio con un costume da gorilla, sarebbe stato brutto si ma sempre meglio che doverselo immaginare lo yeti, o vedere un cazzo di pupazzo inanimato appiccicato alla schiena di una persona.

Regia: Charles B. Pierce
Durata: 91 min.
Musica: Frank McKelvey, Lori McKelvey

lunedì 23 ottobre 2017

Terrore su 4 Ruote (1990)


Quando l'orrore corre su strada (o dovrebbe farlo..)

Questo film inizialmente mi ha ispirato, ho pensato che con un assassino su quattro ruote ci sarebbe stata gente falciata brutalmente, inseguimenti e ansia alle stelle. Rimarrò deluso.

La storia ha inizio nella Copper Valley (che non so dove sia..) con Laura Mcenzie, madre di una bambina che si è trasferita fin lì da Los Angeles per far crescere la pargola in tutta sicurezza, lontana dalle tentazioni e dai pericoli della big city.
Nella Copper County però si aggira uno psicopatico su una berlina nera e sporca che rapisce le bambine, le uccide e poi le abbandona in giro.
L'assassino dopo aver ucciso un paio di prede inizierà a prendere di mira la povera Laura e sua figlia Stephanie.

Ok la trama è piuttosto corta lo so, ma purtroppo queste sono le uniche cose che il film fa capire. Non si sa chi sia l'assassino. Non si sa perché prenda di mira la povera Laura, anche se forse  è perché Laura è l'unica che cerca in qualche modo di contrastarlo. Non si sa cosa spinga lo psicopatico a rapire le bambine. Non si sa nulla insomma. Il film non spiega niente.
Le situazioni sono piuttosto banali, come nel caso della prima bambina rapita, la quale...casualmente...rimane col piede incastrato in un tombino mentre cerca di fuggire (e non ditemi che non era scontato, dai..). La tensione non si sente affatto, se non forse...e dico forse...nell'inseguimento finale di Laura al Killer. Ma anche qua l'inseguimento è così lungo che ben presto la tensione lascia lo spazio alla noia.
Gli altri protagonisti del film sono dimenticabili. Il detective Drummond ad esempio: compare nel film una volta, e non è di nessun aiuto. Poi semplicemente se ne perdono le tracce. Che senso ha avuto metterlo nella trama? Nessuno. 

Quello che mi sono chiesto per tutta la durata del film è: perché cazzo mettere un assassino in auto solo per fargli rapire delle bambine? Potevano metterci un semplice stupratore pedofilo e la cosa si sarebbe risolta nel più breve tempo possibile, ma soprattutto sarebbe stata molto più logica!
Volevano dare un risvolto inaspettato alla vicenda? Qualcosa di meno scontato di un tizio che in auto falcia chiunque? Può darsi, non lo so, sta di fatto che almeno per un'ora buona ho sbadigliato.
Vorrei potervi dire che le cose più belle del film sono gli inseguimenti che la madre di Stephanie fa a bordo del suo scuolabus truccato alla berlina, ma no..mi spiace nemmeno quelli sono memorabili.
A conti fatti non c'è niente di memorabile in questo film, niente! Nemmeno un effetto speciale (totalmente assenti, ovviamente visto il tipo di film), un qualcosa...niente, un fottutissimo niente.
La recitazione com'è? Piatta. La regia? Piatta anche quella. La sceneggiatura sembra scritta da una scimmia con l'emicrania, e onestamente non so se dirvi di guardarlo. Io l'ho visto perché ero annoiato e anche leggermente sbronzo, ma forse da sobrio lo avrei evitato.

In conclusione è un film che non mi sento nemmeno di definire "horror" perché di orrore non ce n'è nemmeno un po'. Potrei definirlo forse un thriller, ma un thriller parecchio noioso. Noioso per larga parte, e che per impostazione avrebbe dovuto essere sicuramente più avvincente. Il regista ha voluto fare qualcosa di diverso ma ha commesso l'errore di cadere nella banalità e nella noia. La trama per quanto banale si prestava benissimo ad un film con un alto tasso di ansia e di adrenalina, invece il tutto risulta piatto, prevedibile e sonnolento. Peccato.

Ps: Se voglio vedere gente falciata da un pazzo su quattro ruote dovrò tirare fuori Carmageddon e farmi una partita. Chi non lo ha mai giocato si è perso un pezzo di storia.

Titolo originale: Wheels Of Terror
Regia: Christopeher Cain
Durata: 85 min.
Musica: Jay Gruska

venerdì 13 ottobre 2017

Il Cacciatore di Teste (1991)


Teste che esplodono!


Ho letto la trama di questo horror e ho pensato "diavolo, un serial killer venuto dallo spazio profondo, per dare la caccia a degli ignari esseri umani? figo!" , e in teoria si è figo.

Il film si apre in quella che all'apparenza dovrebbe essere una navicella spaziale, anche se in verità è tutto bianco e non si capisce molto bene. Lì dentro troviamo un alieno, una specie di lucertolone spaziale con la testa che pare quella di una formica, e un non meglio identificato essere umano. Questo essere umano, di cui non sapremo mai il vero nome, altro non è che un efferato serial killer. L'alieno lo informa che è stato condannato (da chi e perché non lo sappiamo) e che per questo motivo subirà una mutazione genetica, e sarà rispedito sulla terra.
Sulla terra il killer in un primo momento si imbatterà in due cacciatori, padre e figlio, che credendolo a buon ragione vittima di un rapimento alieno, si offriranno di aiutarlo. I due però non conoscono la sua nuova natura, e poco dopo il nostro protagonista reciderà di netto la testa di uno dei due...ma solo dopo che la sua sarà esplosa in un bell'effetto splatter.
Verrà arrestato il figlio della vittima, creduto erroneamente colpevole, e una volta in carcere racconterà tutto a due poliziotti, i quali ovviamente non gli crederanno.
Ovviamente adesso il killer non è più un umano, è un alieno e come tale si comporta. Si trova infatti spaesato, si muove in una New York principalmente notturna, e popolata di barboni, spacciatori e prostitute. E si muove in maniera lenta, macchinosa, quasi come fosse una specie di zombie spaziale. Non conosce niente del mondo che lo circonda, e si comporta di conseguenza, cioè limitandosi a ripetere azioni e parole delle persone con cui viene a contatto.
Il nostro farà in seguito amicizia con un barbone, il quale prima lo aiuterà (es. portandolo alla missione per procurarsi un po di cibo), ma che in seguito diventerà una delle sue vittime.
Nella trama poi si inseriscono i due detective che daranno la caccia al killer, Charles Krieger e Diana Pierce (interpretata da Rae Dawn Chong, che ricordavo aver già visto in Commando, a fianco di Arnold Schwarzenegger), oltre che un delinquente e stupratore di nome Scully.

Allora che dire...beh non è proprio un horror a tutti gli effetti, diciamo un horror fantascientifico? se così si può dire. Il film non è noioso anche se a mio parere la trama lascia parecchio a desiderare. Tanto per cominciare non si sa chi sia il killer, e per quale motivo un alieno a caso lo abbia rapito, per poi condannarlo ad una mutazione genetica. Poi una volta sulla terra non si capisce quale sia il suo scopo, nel senso..perché è stato rispedito da noi? per una punizione? anche perché a conti fatti i suoi omicidi non hanno un senso, se non quello di sostituire periodicamente la sua testa.
Un'altra cosa che mi ha lasciato perplesso è la figura di Scully, delinquente della New York notturna e violenta, ed anche incallito stupratore. Mi lascia perplesso perché, fondamentalmente, non ha grande utilità all'interno del film. Mi spiego..se metti un personaggio, che comunque è ricorrente, devi dargli un perchè, uno spessore..qualcosa inomma. Alla fine serve solamente per tormentare la povera detective Pierce, e avrà una sua importanza (secondo me molto relativa) solo nel finale.

Per quello che posso capirne il film sembra piuttosto buono, sia a livello registico che di recitazione, e l'unica cosa che mi fa dire un grande "meh" è la trama. Come detto in precedenza, la trama lascia un po a desiderare..o meglio non è approfondita come dovrebbe, almeno secondo me. Le scene splatter non sono molte ma sono fatte abbastanza bene, anche si limitano soprattutto ai momenti in cui il killer mozza le teste altrui.

Nel film fa la sua comparsa pure una band heavy metal (gli Screw Heads) , chiaramente inventata, e che si porta dietro alcuni stereotipi sui metallari, come la stupidità generale, l'odio verso i genitori e il sadismo verso gli animali (vorrebbero infatti uccidere un cane e mangiarselo).

La scena cult:  la scena cult, secondo me, è quella in cui il killer stacca la testa ad un cane, la indossa, e così conciato attacca la band metal, uccidendone il cantante, per poi essere lui stesso ucciso (ma solo in apparenza) da un colpo di fucile.

Titolo originale: The Borrower
Regia: John McNaughton
Durata: 1h 27min.

giovedì 12 ottobre 2017

Spookies (1986)

Meglio non entrare in casa d'altri.


Diciamocelo, chi di noi da ragazzino non ha mai sognato almeno una volta, di entrare in una casa abbandonata per fare baldoria con amici? Io personalmente si, anche se dopo aver visto questo film sono quasi contento di non averlo mai fatto!

All'inizio del film vediamo un ragazzino di nome Billy aggirarsi di notte in una foresta, è infatti scappato di casa perché in apparente contrasto coi suoi, anche se non si sa per quale motivo. Billy incontra un losco figuro nascosto tra le frasche, il quale dopo avergli chiesto "del fuoco" per accendersi una sigaretta, verrà brutalmente ucciso.
Billy a questo punto si imbatte in una grande casa bianca, all'apparenza disabitata e dall'aspetto leggermente sinistro. Ovviamente finirà per entrare, perché giustamente "almeno dentro non sentirò freddo" dice, come se l'avere freddo fosse la cosa più brutta che potrebbe capitargli..
All'interno non c'è nessuno, ma solo una tavola imbandita come se si stesse festeggiando un compleanno..quello di Billy per l'esattezza. Ma chi ha preparato la tavola sapendo del suo arrivo? il padrone di casa ovviamente, un mago di nome Kreon. Billy dopo aver scartato il suo regalo, e averci trovato all'interno una testa mozzata, scapperà a perdifiato. Verrà inseguito nel bosco da una strana creatura, con la pelle blu e che emette versi da gatto. Billy morirà sepolto vivo di lì a poco. 
Più tardi giungeranno nei pressi della casa abbandonata sette ragazzi. Questi sette ragazzi ovviamente finiranno per entrare nella casa, dopo una litigata tra i due leader del gruppo, il saggio Peter e il bullo Duke.
All'interno una di loro (Clara) verrà posseduta dal perfido mago Kreon, che ha bisogno di vittime per poter riportare in vita la sua amata Isabel, la quale però non ha la  minima voglia di stare con lui. Sfigato..
Da qua si dipaneranno una serie di eventi che porteranno tutti i ragazzi verso morti più o meno atroci.

Devo dirlo questo film mi è piaciuto, però mi ha  anche spiazzato. Perché? perché ha alternato cose buone, anche molto, a cose che mi hanno lasciato pensieroso. Prima di tutto la trama, che a dirla tutta lascia un po a desiderare. I personaggi non sono molto approfonditi, primo tra tutti il protagonista del film, il mago Kreon. Chi è? perché vuole riportare in vita Isabel? e la povera Isabel come é finita sua prigioniera? Non si saprà mai, e per me questa è una grande pecca. 
Un'altra cosa che alla lunga mi ha stancato è questo infinito dualismo tra i due leader del gruppetto, Duke e Peter. Un dualismo che sfocerà poi nel litigio e nella rissa più inutile e scontata che ho visto di recente. Anche perché in una situazione simile, con mostri pronti ad uccidervi e che spuntano da ogni dove, è proprio necessario mettersi a litigare? dai su..
Anche la recitazione mi è sembrata, soprattutto quella dei ragazzi, a volte un po priva di mordente e piatta. 
L'altra cosa che non ho capito è la presenza nel film del povero Billy. A cosa serviva? solo per far vedere un altro poveraccio che muore senza motivo? non lo so. L'ho trovata piuttosto inutile.

Tra le cose buone metto sicuramente i mostri. Abbastanza credibili gli zombie, un po meno forse le creature, decisamente molto pupazzose e dai movimenti molto lenti e macchinosi. Ma d'altronde da un film di serie B non ci si può aspettare di meglio, per cui alla fine va bene.

Le scene cult di questo film sono essenzialmente due: la prima è senza dubbio la morte del povero Rich, il buffone del gruppo. Rich infatti viene tratto in inganno da una bella demonessa, la quale lo attira in una stanza per poi intrappolarlo in una grande ragnatela. Ma la cosa bella non è questa, bensì la trasformazione della demonessa in ragno! davvero molto figa.
La seconda scena cult è quella posta sul finale, ovvero l'inseguimento ad Isabel da parte di un nutrito gruppo di Zombie. Bella perché gli zombie sono a mio avviso abbastanza credibili, e le inquadrature convulse rendevano abbastanza bene il senso di panico che Isabel stava provando.

Regia: Eugene Joseph, Thomas Doran, Brendan Faulkner
Durata: 85 min.

domenica 8 ottobre 2017

Spiaggia di Sangue (1981)


Mi è passata la voglia di andare in spiaggia..


Sulla spiaggia di Santa Monica, in California, succedono cose strane. La gente scompare, come risucchiata da qualcosa pronto a trascinare le ignare vittime sotto la sabbia.
Fondamentalmente è questa la geniale trovata dietro questo film del 1981. Sabbia killer? che idea panzana! però tutto sommato questo ha stimolato la mia fantasia, e mi sono detto che poteva essere una buona idea dare un'occhiata a questo horror.
Prima impressione? la pessima qualità video. Purtroppo non ho potuto reperire niente di meglio, ragion per cui me la sono fatta andare bene così. Ma andiamo oltre.
Il protagonista della vicenda è Harry Caulder, un atletico agente della portuale, col vizio di andare a lavoro a nuoto (e no, non fate domande..). Sarà proprio in una tranquilla mattina d'estate che l'incubo avrà inizio. Sarà la scomparsa della madre di Catherine Hutton,  una ex fiamma di Harry, a far scattare l'allarme, ed a mettere in allerta la polizia di Santa Monica. Saranno soprattutto due i detective incaricati di dare un senso a queste scomparse: l'irriverente sergente Royko (interpretato da Burt Young, già noto per essere il Paulie Pennino della serie di film di Rocky), e dall'agente di colore Piantadosi...si di colore, con un cognome evidentemente italiano, e che i colleghi chiamano affettuosamente (?) "blackie"...con poca originalità aggiungerei..
Le scomparse si susseguiranno una dopo l'altra, fino a quando a scomparire non sarà la fidanzata di Harry, Marie.

Dopo aver a grandi linee snocciolato la trama, parliamo adesso dello svolgimento del film, e di alcune cose che come al solito mi hanno lasciato con un bel punto di domanda sopra la testa. La prima cosa, che mi è saltata all'occhio fin dalle prime battute, è la presenza misteriosa e leggermente inquietante della signora Selden, una barbona che bazzica abitualmente la spiaggia. Ad inizio film, quando la madre di Catherine era già scomparsa da giorni, la barbona le si avvicina e la avverte di stare lontana dalla spiaggia. Perché? la donna sa qualcosa? in che rapporti è con quella...cosa..o persona..che risucchia la gente per poi ucciderla? non si sa. Non si saprà mai a dire il vero.

L'altra cosa, che a dire il vero più che lasciarmi perplesso mi ha fatto incazzare, è che quando la fidanzata di Harry scompare lui non va a cercarla. NO. Il suo primo pensiero quale sarà stato mai? ve lo dico subito: andare dalla propria ex per una cenetta romantica. Idiota.  Normalissimo no? chi di noi non si comporterebbe così vedendo la propria fidanzata non presentarsi ad un appuntamento..
Idiota (x2)

Un'altra grande pecca di questo film, e bella grossa, è il finale. Parliamone: tu stai per un'ora e un quarto ad aspettare di scoprire cosa fosse questa entità misteriosa che trascina la gente sotto la sabbia, e finalmente quando essa compare...fanno saltare in aria tutto, senza darti modo di capire chi diavolo sia, o cosa diavolo fosse. Scelta geniale degna dei migliori registi.. (sono ironico se non si fosse capito..)

L'orrore in questo film è relegato negli ultimi 20-25 minuti, non di più, ed è un vero peccato perché secondo me l'idea in se poteva avere un potenziale. Purtroppo non è stato sfruttato e come se non bastasse questo, ti hanno pure sputtanato il finale. Ottimo.


Titolo originale: Blood Beach
Regia: Jeffrey Bloom
Durata: 1h 25min.


giovedì 5 ottobre 2017

Incubo in Corsia (1989)

Madhouse


"Non ho perso la memoria, non sono pazza. La memoria mi è stata tolta" è più o meno questa la frase ricorrente che la povera Jane Doe ripete ossessivamente agli infermieri e al dr. Swan . Chi è Jane? e cosa ci fa in un ospedale psichiatrico?. Jane viene portata lì con una sospetta amnesia, non ricorda infatti niente del suo passato, tranne che per un particolare...ricorda benissimo che la memoria le è stata tolta. Ma chi ha tolto la memoria a Jane? a sentire lei è stato un chirurgo. Ovviamente inizialmente non viene creduta, tanto che il dr. Swan la sottoporrà a pesanti sedute di ipnotismo, nella speranza di recuperare qualche ricordo.
Sarà durante una di queste sessioni che la donna rivelerà parte del suo inquietante passato.
Ma chi è il chirurgo? e poi..esiste veramente o è solo frutto delle fantasie di Jane?. Il chirurgo esiste eccome, e lo stesso dr. Swan lo conosce benissimo, dal momento che hanno avuto un passato in comune.
Jane in ospedale conosce un altro paziente, Christian Meyers, rinchiuso lì dentro perché portatore di tendenze distruttive. I due diventeranno amici, e insieme dovranno affrontare il chirurgo e la sua orda di morti viventi.
Ohhh sii, mi è piaciuto molto questo film. Un gran bell'horror/trash alla vecchia maniera, dove non manca praticamente nulla: c'è la protagonista sexy, ci sono gli zombie, c'è un'atmosfera generale di tensione sempre imminente, e ci sono anche delle scene gore fatte piuttosto bene (es. quando gli zombie aprono il cranio di un poliziotto per estrargli il cervello). 
Alcune cose tuttavia mi hanno lasciato pensieroso. La prima cosa è la figura di Christian Meyers, a conti fatti il co protagonista del film. La sua figura non è stata approfondita sino in fondo, almeno secondo me, e lo rende un personaggio anche dimenticabile..nonostante alla fine sia molto importante ai fini della trama, e soprattutto allo sviluppo finale di tutta la vicenda. Di lui non si sa praticamente nulla, non si sa che tipo di disturbo abbia...perché se stai in un ospedale psichiatrico qualcosa dovrai avere. Si sa solamente che è dentro perché ha la tendenza a distruggere tutto, ma la cosa non entra mai nello specifico e lascia sul personaggio un alone di mistero. Sarà voluto? o forse è una dimenticanza dello Sceneggiatore? non saprei.
Lasciando poi perdere il modo in cui il buon Meyers sfida gli zombie: con una sbarretta di ferro, recuperata da uno dei lettini. Ok non facciamo i pignoli, non c'è bisogno..
L'altra cosa è che a volte ho avuto la sensazione che il regista abbia voluto volutamente..scusate il gioco di parole..porre l'attenzione sulle dote fisiche della bella protagonista. Mi spiego: non so quanto sia normale in un ospedale psichiatrico, vedere pazienti girare semi nude, con mutandine e canotte sopra l'ombelico, e che lasciano davvero poco all'immaginazione. In questo senso mi viene in mente una scena, scena in cui la protagonista è legata per le mani, e l'infermiera kygar (altro personaggio dimenticabile) la spruzza con un potente getto d'acqua, fino a stracciarle la canotta e a lasciarla a seno scoperto. Scena a mio avviso inutile visto che con la trama non c'entra assolutamente nulla. Poi oh, nessuno si lamenta della tipa a seno scoperto, o con un look un po succinto per una paziente di un manicomio. 
Mi ha convinto invece il chirurgo, che già a vederlo negli occhi rende benissimo l'idea della follia che si annida dentro di lui, con quegli occhi di ghiaccio e quel ghigno perenne sul volto.
Un'ultima cosa, una curiosità..la stanza comune in cui i pazienti si ritrovano durante il giorno, somiglia in modo impressionante a quella usata per il video di "Madhouse" degli Anthrax.


Titolo originale: The Dead Pit
Regia: Brett Leonard
Durata: 1h 35min.

lunedì 2 ottobre 2017

Giochi Fatali

Il maniaco col giavellotto

In un campus universitario si aggira un killer, che armato di giavellotto, si diverte a falciare uno dopo l'altro dei poveri ragazzi, atleti promettenti dello sport a stelle e strisce. 
Già dalle prime battute del film si capisce in fretta che siamo di fronte ad un prodotto piuttosto scadente, con una trama assolutamente idiota, con dei dialoghi e delle situazioni che a volte sembrano buttate lì un po a caso.
Le morti degli atleti sono una delle cose che più mi ha fatto pensare durante il film: due o tre, soprattutto donne, vengono uccise nella sauna, dove inspiegabilmente stanno sempre al buio. Mi sono chiesto "ma questi le bollette le pagano??". Una nuotatrice viene uccisa in piscina, di notte e al buio..of course..ma la particolarità sta nel fatto che l'assassino entri in acqua e rimanga lì sul fondo piscina, per diversi secondi, per poi colpire la malcapitata. Un altro ancora viene ucciso in mezzo ad un campo dove si stava allenando, ironia della sorte, proprio nel lancio del giavellotto. Dopo l'omicidio il ragazzo rimane lì in mezzo al campo, impalato sul giavellotto. Poco tempo dopo durante una riunione, il medico del campus dice ai presenti: "nessuno ha più visto Joe" e io ho pensato "ma se era in mezzo al campo impalato sul giavellotto!!". Questo solo per spiegare l'inutilità di certi dialoghi.
Un'altra cosa particolarmente fastidiosa è la colonna sonora, a volte letteralmente fuori contesto, e comunque davvero alta e confusionaria. Ma è un po tutto l'audio ad essere fastidioso, infatti anche il doppiaggio a volte è visibilmente fuori sincro. Per non parlare poi delle scene in piscina, dove tra rumore dell'acqua e rumore della folla, non si riesce a capire niente.
La regia è pessima, molte scene è vero che si svolgono di notte appositamente per creare tensione, ma davvero a volte non si riesce a capire nulla di quello che sta accadendo. 
Un film insomma che mi sono visto giusto per scacciare la noia, ma di cui onestamente facevo a meno.

Titolo originale: Fatal Games
Regia: Michael Elliot
Durata: 88 min.